
Avere garantiti relax e benessere nel centro di Milano? Riuscire a trovare il tempo e lo spazio per mettere da parte stress e frenesia senza la necessità di due ore d’autostrada? Possibile, certo che sì. Basta confluire nel cuore pulsante della città, chiudere gli occhi, oltrepassare l’uscio di TermeMilano, e lasciarsi alle spalle tutto ciò che insiste da piazzale Medaglie d’Oro civico 2 (angolo Via Filippetti) in là.
Tanto, a quel punto, siete già al di qua. Ovvero, all’interno di un ampio complesso in stile Liberty dove eleganza architettonica e innovazioni tecnologiche danno ospitalità a un percorso benessere che si articola in trenta differenti pratiche ispirate dai quattro elementi naturali. Acqua, aria, fuoco, terra. Giardino Spagnolo con vasche idrominerali, ampio solarium all’interno delle mura cinquecentesche erette da Ferrante Gonzaga. Le terme di Milano fanno capo al QC Terme, azienda che gestisce oltre 130 pratiche termali e quattro centri benessere tra la Valtellina (due a Bormio), la Valle d’Aosta (Pré Saint Didier) e, appunto, Milano.

Dal sito ufficiale: “Tutti i giorni ad orari prestabiliti si può usufruire di diversi tipi di eventi benessere per tutte le esigenze: i classici nella biosauna, o nella stube, sul modello tedesco dell’aufguss, o finlandese del loyly per purificarsi dalle tossine e dalle impurità; gli eventi di rilassamento e di visualizzazione nelle sale relax per riarmonizzare i campi energetici e attenuare stress e tensioni; quelli con i fanghi e lo scrub nell’hammam di derivazione mediterranea per una completa remise en forme“.

Previste convenzioni con aziende e istituzioni; la lettura del regolamento, tra obblighi e divieti, consente di farsi trovare pronti al tuffo nella natura fin dal superamento della soglia.

Inutile svelare le mire dell’americano: piazza del Duomo, dove magnificenza, lusso e prestigio consentirebbero di salvaguardare il pari lustro dell’azienda. Ma piazza del Duomo non presenta spazi utilizzabili. Seconda opzione: piazza San Babila ma anche qui i problemi sono gli stessi di cui poc’anzi. Ora, per evitare che le trattative si arenino fino a chiudersi di fatto, si sta pensando a una soluzione alternativa, in grado di accontentare amministrazione comunale e, appunto, la Apple.










ANDREA BERTON. Due parole sullo chef e Direttore del Ristorante Trussardi alla Scala sono inevitabili: ha lavorato nelle più importanti cucine del mondo (dall’Enoteca Pinchiorri di Firenze al Louis XV di Montecarlo fino al ristorante di Gualtiero Marchesi). Cucina che mira a garantire equilibrio tra pietanze e sapori: se per semplicità si intende capacità di soddisafer al meglio le esigenze di ciascun palato e di deliziarli tutti, bhè. La cucina di Andrea Berton sa essere semplice nella sua eccezionale raffinatezza.





