Wow, che museo! Il fumetto in mostra

Si chiama Wow ed è in viale Campania 12; si sviluppa su circa mille metri quadrati di un ex deposito dell’Atm. È appena nato a Milano il Museo del fumetto.

Chi non ricorda il mitico Corriere dei piccoli, considerato da molti il capostipite delle striscie all’italiana? Da quel 27 dicembre 1908, data del primo numero, in città sono nate e si sono moltiplicate case editrici specializzate nel fumetto. A gestire il neonato museo sarà la Fondazione dedicata al critico e autore Franco Fossati. L’idea di Wow Spazio Fumetto nasce da un vecchio sogno dei membri della Fondazione: si immaginava un luogo dove il fumetto potesse essere trattato e apprezzato come merita, e finalmente questo sogno diventa realtà. Al pianterreno del museo ci sarà un’esposizione permanente. Il primo piano sarà decicato alle mostre e agli eventi. E poi una sala lettura e una mediateca.

Vintage mania, ce n’è per tutti i gusti

Lacci, pizzi e merletti, romantici bustini,  gonnelline traforate di sangallo, corte e lunghe. Oppure ecco apparire i fiorellini, romantici e leggeri. Tra i capi “recuperati” c’è il trench, i pantaloni a palazzo che si aprono sul lato sino al ginocchio, le giacche dei tailleur si allungano, i tessuti con stampe tigrate, leopardate, macchiate mescolandole a frange e intrecci e il denim intramontabile.
Ricorda gli anni Ottanta la moda proposta per la prossima estate: una moda che, specialmente per le donne, ci riporta a Madonna, le boy band e la televisione d’annata.   Le t-shirt sono lunghe e vanno a coprire il sedere diventando protagoniste assolute grazie a disegni geometrici, pallini e puntini. 

Grande ritorno dei leggings coloratissimi, fluorescenti e appariscenti e degli scaldamuscoli che, vengono indossati su scarpe altissime diversamente da quanto accadeva negli Eighties, quando le scarpe erano basse e comode.
Un giro tra le fiere del vintage di lusso e i mercatini dell’usato è d’obbligo per chi è alla ricerca di nuove tendenze che rielaborano in modo personale lo stile del passato. Il vintage oggi non si limita a vestiti e accessori: bijoux, pizzi e bottoni in stile retrò sono oggetti del desiderio irrinunciabili per fanatiche fashion victim.
I vintage addict italiani hanno da qualche anno un luogo unico per incontrarsi, una meta da sogno come un castello: quello di Belgioso, in provincia di Pavia, dove ad aprile si tiene il Fashion Vintage Show, unica mostra mercato del genere che è un appuntamento a cui non si può dire di no. Capi di Alta Moda e non, paradiso per i collezionisti e una meravigliosa avventura per chi gioca con la fantasia e crea il proprio look mixando il vecchio e il nuovo.

Antica pasticceria a Milano: Ranieri

 Un’antica pasticceria a Milano: si chiama Ranieri ed è un luogo dove gli amanti della tipica pasticceria milanese, delle torte austro – ungariche, del cioccolato in tutte le sue forme e manifestazioni, troveranno ciò che potrà accontentarli: a partire dal panettone artigianale, passando per la pasticceria mignon, l’originale Sachertorte, la Dobos, la Silentium, il morbidone con ananas e cioccolato e tanto ancora …

Gelaterie di Milano: La Bottega del Gelato, dal 1964

 Gelaterie di Milano: dal 1964 La Bottega del Gelato prepara prodotti artigianali. Ora che le belle giornate clade si avvicinano sempre più è ora di conoscerla. Giunetto Cardelli, coadiuvato dal figlio Marco e dalla moglie Anita, dal 1964 offre il meglio nel campo del gelato artigianale. E’ infatti un maestro del gelato, insignito della medaglia d’oro ad honorem dall’Accademia della Gelateria Italiana nel 2009…

Le vie dello shopping: Corso Buenos Aires

È la massima arteria commerciale di Milano; corso Buenos Aires conta oltre 350 negozi, principalmente di abbigliamento prêt à porter ed è una delle più note e importanti vie dello shopping in Europa. Da piazzale Oberdan (porta Venezia) a piazzale Loreto, lungo un chilometro e mezzo circa, si susseguono negozi di ogni genere e marca.

Il tracciato riprende il percorso dello stradone di Loreto che univa Porta Renza al piazzale della Madonna di Loreto percorso da un tram a cavalli, congiungente Milano con Monza, poi trasformato in un tram elettrico. I binari furono soppressi nella seconda metà degli anni Cinquanta, in concomitanza con l’avvio dei lavori di costruzione della metropolitana.

Qui i ritardatari troveranno regali utili per i propri affetti anche il giorno prima di una ricorrenza speciale. Chi non ha idea di cosa comprare per sé o per qualche conoscente, si armi di pazienza e inizi a camminare in mezzo alla folla che sgomita. Alla fine del corso avrà le idee più chiare oppure avrà assaggiato l’atmosfera più “surriscaldata” dello shopping milanese. Anche se il comune ha provveduto ad allargare il marciapiede per favorire il deflusso del traffico pedonale, la passeggiata, soprattutto il sabato, potrebbe risultare difficoltosa.

Peck italian bar: dalla colazione all’happy hour

Peck Italian Bar sorge nel cuore del centro città, in via Cesare Cantù 3. Un posto unico per un ristorante che propone menù di alta qualità, a base di materie prime genuine e controllate, con servizio al tavolo  veloce e impeccabile.

Nata nel 1883 come bottega di  gastronomia internazionale di qualità e con marchi prestigiosi, Peck affianca all’esercizio commerciale un’ attività di ristorazione di altissimo livello.

Il locale è aperto dalla mattina alla sera, proponendo colazione, pranzo, merenda e happy hour per tutti i gusti; tutto rigorosamente fresco e genuino.

‘Peck Italian Bar’ è il posto ideale per una sana colazione: i numerosi uffici della zona e i turisti mattinieri possono trovare qui caffè, cappuccino, brioche e il necessario per cominciare al meglio la giornata.

Le proposte per il pranzo sono quelle classiche: antipasti della tradizione italiana come prosciutto e melone e insalata caprese. Tra i primi, un’ampia scelta, diversa ogni giorno, tra ravioli, risotto, pasta e zuppe.

Anche i secondi di ‘carne’ e ‘pesce’ cambiano quotidianamente per una vasta gamma di opzioni, con la massima attenzione, sempre, all’ottimo livello dei prodotti. Il prezzo di un menù ‘completo’ si aggira intorno ai 25 euro.

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Le vie dello shopping: Corso Vercelli

Non c’è metro senza una vetrina. Quasi un chilometro di via, ma è nei primi 560 metri che si concentrano un centinaio di attività commerciali. Vicino alla Fiera, non troppo lontano dal Parco Sempione: lo shopping in corso Vercelli offre buone opportunità di acquisti senza la necessità di raggiungere il centro cittadino, quasi sempre affollato soprattutto nel fine settimana.

Nella zona si trovano le succursali di alcuni importanti negozi e qualche grande magazzino. Come via Paolo Sarpi, corso Vercelli ha tradizioni commerciali radicate fin dall’’800 ed è diventato con il passare degli anni importantissima arteria del commercio meneghino: riferimento per i commercianti, punto di incontro della clientela. A cavallo tra i due secoli scorsi, aiutavano in particolare corso Vercelli anche le favorevoli condizioni tributarie e doganali, dovute al fatto che la zona non era ancora stata inglobata nei confini della città. Sembra anche che prima del 1873 – quando il Corso divenne parte integrante di Milano – ci fosse un discreto fervore del contrabbando. Molto dello shopping milanese si fa passeggiando lungo questa via, che è diventata un polo commerciale e attrae molte new entry, anche straniere.

Fnac di via Torino

Tra le più antiche vie di Milano, via Torino è un naturale asse di collegamento tra piazza Duomo, C.so di porta Ticinese, la zona dei navigli – quindi il centro storico – e il resto della città.
La sua funzione commerciale è favorita sia dalla posizione di cui gode, che dalla tradizione storica che la vede fin dalla sua nascita sede di botteghe e laboratori artigianali.

Per qualche secolo nel quartiere prevalsero attività ancora oggi riportate alla memoria dal nome delle vie adiacenti, come via Spadari, via Orefici, via Speronari. Nel 1859 il percorso tra il Carrobbio e il Duomo prende il nome di via Torino. In questo periodo la strada viene allargata e gran parte degli edifici vengono sostituiti, gli isolati adiacenti sono demoliti, così come la piazza centrale. Dal 1881 via Torino viene percorsa dalla linea tramviaria e il sistema del traffico commerciale viene ad intensificarsi con l’aumento incredibile dei negozi. Si forma così una sorta di zona commerciale specializzata.

Supereroi, manga, video giapponesi: l’universo de La borsa del fumetto

Passeggiando per corso Buenos Aires, in una traversa poco nota di viale Tunisia, si trova uno dei negozi “storici” più forniti per gli appassionati di fumetti.

Manga, supereroi, albi indipendenti, le grandi firme delle edizioni italiane e internazionali, erotici, ma anche video di animazione giapponesegadgetlibri di cinema, di illustrazione e di grafica: questo il tesoro della “borsa del fumetto”.

I volumi sono sapientemente disposti in ordine alfabetico e divisi tra il materiale vecchio e il nuovo, alcune magliette pendono dal soffitto e da tutti gli angoli spuntano action-figures di ogni dimensione e prezzo.

Ristorante Nu di via Feltre: una rustica cascina lombarda incontra il gusto etnico

Sushi, sashimi, tempura, specialità giapponesi servite su piccole barche di legno, tavolette in tek, vasellame in cotto. Questi sono alcuni degli ingredienti del ristorante Nu di Milano, in via Feltre 70. Le salse e le creme sono vere e proprie decorazioni; il gusto e la vista si mischiano grazie alla raffinatezza nella presentazione delle pietanze. Quel che si coglie con immediatezza è un’atmosfera incredibilmente coinvolgente e la sensazione di poter appagare in un istante solo tutti e cinque i sensi.

L’atmosfera del ristorante è una perfetta armonia tra eleganza e ricercatezza: dall’architettura al design, dall’arredamento alla cura dei dettagli più dettagliati. Il bancone è sostenuto da una scultura trasparente, le pareti riemergono con tutta la bellezza rudimentale degli antichi mattoni della cascina e si altrenano alla trasparenza delle vetrate; i tatami si confondono e si accordano con i tavoli occidentali, le luci soffuse creano un’ambientazione intima e sanno garantire tutta la privacy richiesta dalle situazioni più raccolte.

A Milano è di moda l’usato: i negozi più gettonati

In tempi di crisi non si getta via niente, semmai ogni cosa può essere rivalutata: crescono così i negozi dell’usato, che recuperano e vendono di tutto. Dai mobili ai vestiti, dai vinili ai libri, dai piatti agli elettrodomestici, questa specie di rigattieri moderni non fornisce alla clientela soltanto accessori legati al comparto del vintage, ma tutto ciò di cui una famiglia può aver bisogno, senza spendere troppo.

Nel giro di un anno, dal 2009 al 2010, a Milano i negozi di oggetti di seconda mano sono aumentati del 3,4%, secondo un’indagine svolta dalla Camera di Commercio su dati del registro delle imprese, a fronte di numerose altre attività che hanno fatto riscontrare un calo più o meno inesorabile.

Corso Vittorio Emanuele e i negozi low cost

Corso Vittorio Emanuele è l’ampia arteria che collega piazza Duomo a piazza San Babila. Essendo zona pedonale e avendo portici colmi di negozi – in particolare di abbigliamento e accessori – durante il giorno è il posto ideale per fare shopping o per una passeggiata tra le vetrine.

La ricostruzione postbellica ha dotato il Corso di una serie di piccole gallerie fiancheggiate di negozi, che si estendono sotto i portici. Tra corso Vittorio Emanuele e corso Europa, circa a metà, i portici cingono la seicentesca chiesetta di San Vito al Pasquirolo, circondata da un caotico e ampio cortile moderno realizzato con le demolizioni postbelliche.

Di giorno il corso è attraversato da turisti e lavoratori e si anima grazie alla più densa concentrazione di cinema di tutta la città, anche se molte sale hanno chiuso i battenti negli ultimi anni. Il corso è occupato ormai solo dagli storici “Odeon” e “Arlecchino” e dal più recente “Apollo”.

Parecchi sono i bar che accolgono i turisti per una pausa dallo shopping forsennato, e che restano aperti fino a tardi per soddisfare una clientela più eterogenea.

Milano, Montenapoleone ma non solo: il Quadrilatero è regno dell’alta moda italiana

Passeggiare in Montenapoleone significa immergersi in un’atmosfera da shopping esclusivo. Il nome della via deriva dall’Istituzione finanziaria che, sotto il “governo” di Napoleone, gestiva il debito pubblico. Dopo la caduta dell’imperatore francese la gestione di tale debito, suddiviso tra le entità statali che ne erano derivate, fu uno dei problemi maggiori della Restaurazione.

A quei tempi Milano brulicava di stranieri, che si affollavano non soltanto per affari ma anche e soprattutto perché la città era una “ricca repubblica dedita all’arte e al piacere”. La splendida stravaganza di quei tempi continua in qualche modo a riflettersi in quello che viene chiamato il “Quadrilatero”, costituito dallo spazio che si determina tracciando il perimetro delle vie Montenapoleone, Sant’Andrea, Spiga e Borgospesso.

Milano e l’Unità d’Italia: mostra al Museo del Risorgimento

 Milano continua a celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Lo fa con una mostra ad ingresso libero che parla di eventi che prepararono, anche se diverso tempo prima, l’unificazione. La mostra si intitola: Cronaca di una rivoluzione. Immagini e luoghi delle Cinque giornate di Milano in programma al Museo del Risorgimento dal 20 marzo al 22 maggio 2011. L’apertura al pubblico è fissata alle ore 14 del giorno 20 marzo, dopo la visita del Capo dello Stato. L’esposizione farà rivivere le Cinque Giornate attraverso i momenti, i luoghi e le immagini dell’Insurrezione rappresentati nei racconti, nelle ricostruzioni, negli acquarelli inediti presi dal vivo dagli artisti che vi parteciparono, come in un grande plastico interattivo della Milano del 1848.