Alcuni negozi di Milano sono a rischio chiusura per il caro energia. Non è un allarme immotivato quello che è stato lanciato dalle associazioni di categoria. Le bollette di luce e gas sono aumentate e non tutti riescono a far fronte alle spese.

Una ricorrenza è in arrivo e il tempo sta per scadere ma tu non hai ancora deciso che regalo acquistare per festeggiare un anniversario oppure un compleanno, senza tralasciare una
Alcuni negozi di Milano sono a rischio chiusura per il caro energia. Non è un allarme immotivato quello che è stato lanciato dalle associazioni di categoria. Le bollette di luce e gas sono aumentate e non tutti riescono a far fronte alle spese.

Partono le aste per i negozi luxury in Galleria. Cosa significa questo? Semplice: i brand dovranno sudarsi in maniera adeguata la presenza all’interno di una delle zone più esclusive e commerciali del capoluogo meneghino.

Piano City non è solo una promettente iniziativa culturale di cui città come Milano hanno bisogno. Essa offre una particolare opportunità: uno dei suoi sponsor, una nota catena di supermercati, è pronta a distribuire circa 60 mila euro di buoni sconto.

Sono ancora diverse le persone che rinunciano a sottoporsi ad una igiene orale professionale con cadenza periodica. C’è chi lo fa per evitare di perdere tempo dal dentista e chi
Per la gioia di consumatori e commercianti quest’anno i saldi invernali inizieranno molto presto: un fattore da non trascurare se si pensa al momento molto delicato rappresentato dalla crescita dei contagi da Covid-19. Entrambe le parti però dovranno fare i conti, dal 5 gennaio, con il fatto che la Lombardia è entrata in zona gialla. Cosa aspettarsi quindi?

Fao Schwarz sbarca a Milano e per coloro con qualche annetto in più sulle spalle è subito Natale e “Mamma ho perso l’aereo“. L’iconico negozio di giocattoli aprirà presto anche nel capoluogo lombardo con il suo primo flagship store in Italia.

Ferragosto rappresenta sempre un momento “tragico” per coloro che rimangono a casa e necessitano di fare la spesa: quali sono i negozi che consentiranno a chi è rimasto a Milano di poter andare avanti, sia tra beni di prima necessità che servizi accessori?

È stata un’apertura un po’ in sordina, livello mediatico, quella di Swappami a Milano: un progetto davvero interessante perché è differente dalla maggior parte dei negozi presenti in città. In pieno centro è infatti nato uno store basato sul baratto che consente a chiunque di mettere in vendita, se così si può dire, oggetti che non usa più.

Lo Scalo Milano, outlet che ha preso vita di recente a Locate Triulzi, nell’hinterland di Milano, nonostante l’emergenza covid in atto è riuscito a passare a quella che viene chiamata “fase” due e che lo vede aggiungere altri negozi all’interno dei suoi spazi.

L’emergenza dettata dal coronavirus non ha solamente messo a repentaglio il buon esito dei saldi invernali quest’anno ma anche portato a una grave perdita all’interno di quello che il canale della moda milanese più importante: la galleria di Milano. Cosa è successo? Negozi storici sono stati costretti a abbandonare le loro sedi non potendo più permettersi di mantenere il loro posto al suo interno.

Quella che poteva essere un’occasione importante per far riprendere l’economia della Regione Lombardia si è rivelata a conti fatti, a causa del DPCM che decreta la regione zona rossa e quindi l’annullamento dell’apertura dei negozi al dettaglio, un’occasione persa: parliamo dei saldi.

La pandemia di coronavirus ha messo a ferro e fuoco l’intero 2020 di commercianti e attività correlate che, a seconda del settore e del luogo di appartenenza sono riuscite a in modo differente a ripartire. La cosa che stupisce è come alcune attività riescano comunque a reggere e addirittura ad ampliarsi mentre altre siano costrette a chiudere.

Il rialzarsi della curva dei contagi di Coronavirus, più o meno come accaduto nel corso di marzo scorso, ha portato a delle limitazioni degli spostamenti in molte regioni: la Lombardia e Milano per il numero alto di contagi sono divenuti immediatamente zona rossa e costretti a seguire un nuovo periodo di lockdown, definito soft, che ha costretto alla chiusura dei negozi e alla ripresa in via esclusiva di asporto e consegne a domicilio.
