La Galleria Carla Sozzani

di La Redazione 0

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Quale sarà il futuro della fotografia? Quale strada prenderanno le nuove generazioni: quella del rinnovamento o del rcupero? A questo genere di domande tenta di dare una risposta la mostra fotografica reGeneration2 che occupa, da pochi giorni e fino al gennaio 2011 parte degli spazi della prestigiosa Galleria Carla Sozzani, aperta a Milano, al numero 10 di Corso Como, dal 1990.

La galleria è situata al primo piano all’interno di un cortile di un ex edificio industriale tipico dell’architettura milanese ed è dedicata,  appunto, alla fotografia ma anche alle arti visive in generale, compresi design e architettura. Dall’apertura la Galleria ha presentato oltre 200 mostre di fotografi di fama internazionale tra i quali: Helmut Newton, Annie Leibovitz, Bruce Weber, Bert Stern, Sarah Moon, Paolo Roversi, David Bailey, Hiro, David LaChapelle.

Due volte all’anno la Galleria ospita mostre monografiche dedicate all’architettura, al design e alla moda. Sono già state esposte qui, tra le altre, opere di Franco Albini, Carlo Mollino, Verner Panton, Kris Ruhs, Jean Prouvé, Yayoi Kusama, Pierre Cardin, Courrèges, Paco Rabanne e Martin Margiela. Ma la Galleria Carla Sozzani non è solo spazio espositivo ma anche casa editrice e libreria,  dove si può trovare un’ampia selezione di pubblicazioni dedicate all’arte.

La fondatrice della galleria, Carla Sozzani, è una delle figure di spicco del mondo del fashion world italiano; musa ispiratrice di mode, tendenze e spesso anticipatrice di gusti e di stile. Ha trascorsi da direttrice di grandi riviste, Elle, Vogue Gioiello, Vogue Pelle, ma dal 1990 ha deciso di esporre tutto quello che le piace invece che sulle pagine di un  giornale, un questo elegante spazio bianco ed essenziale. “La galleria”, spiega Carla Sozzani, “è l’evoluzione più logica di tutto quello che avevo fatto: la fotografia e l’arte. Avevo aperto una piccola casa editrice, però mi mancava ancora la mia passione, la moda. Non volevo più fare i giornali; mi sono detta che volevo fare un giornale vivo”.

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