Coronavirus, Milano tra supermercati aperti e consegne a domicilio

di Valentina 0

Spread the love

Milano è attualmente una delle città più colpite dalla pandemia di Coronavirus che sta attanagliando il mondo: al fine di preservare la salute delle persone sono state prese misure di sicurezza sempre più stringenti, lasciando ovviamente però aperti i supermercati e dando spazio il più possibile alle consegne a domicilio.

Trovare un nuovo modo legale di lavorare

Un approccio che sempre più attività commerciali, in linea con il decreto del Governo stanno attuando delle strategie il più possibile sicure e ben calibrate per evitare la bancarotta e al contempo offrire dei servizi al cittadino nei casi in cui lo stesso possa permettersi di pagarli. E’ innegabile: la pandemia di Coronavirus, soprattutto in Lombardia e altre zone del nord sta mettendo davvero in ginocchio tutti, a partire dal settore sanitario fino ad arrivare al semplice cittadino. Le vittime sono molte e la voglia di essere allegri o di concedersi qualcosa scema e molto davanti a tale disperazione.

Soprattutto a Milano, nella ricerca importante di una normalità che difficilmente sarà ottenibile per lungo tempo, i supermercati aperti e le attività che fanno consegne a domicilio rappresentano una sorta di miracolo per coloro che sono costretti a casa. Non solo perché rendono possibile un approvvigionamento importante per la sopravvivenza ma perché con le dovute precauzioni danno alla popolazione quello di cui necessitano.

Ristoranti e consegna a domicilio

Nel momento dell’emergenza Milano e la Lombardia, insieme ad alcune province del Veneto e il Piemonte, sono state le prime a essere chiuse e a costringere le proprie attività produttive a fermarsi. I ristoranti e i bar sono quelli che si sono fermati prima, spesso in anticipo anche sui decreti prodotti dallo Stato al fine di mettere in sicurezza i propri collaboratori. Con il tempo però e con le indicazioni nazionali, ci si è resi conto di poter lavorare in sicurezza e poter consegnare a domicilio i pasti. E così, come successo anche in altre parti di Italia, molti ristoranti sono tornati a lavorare, attraverso prenotazioni e consegne, sia con rider, sia direttamente con i propri dipendenti.

Sembra poco, ma in realtà non lo è, in un Italia ferma i cui bisogni e i pagamenti devono andare avanti e dove se guadagnati in sicurezza e con tutte le precauzioni possibili del caso, i soldi delle fatturazioni valgono moltissimo rispetto ad un livello zero che ci si poteva aspettare.  E questo può rappresentare, con il migliorare (si spera) della situazione, una buona base per ripartire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>