Tariffe in convenzione business sapersi adeguare al mercato

di La Redazione 0

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Potremmo dire che il turismo attuale è fatto di opportunità da sfruttare. Cosa vuol dire questo? Che le grandi città dovrebbero essere in grado di cogliere le possibilità che alcuni eventi offrono di veder crescere il turismo e quindi il fatturato. Prendiamo ad esempio una città come Milano. Su di essa è stato forte l’eco dell’Expo che pur non avendo portato nulla in termi di vendita, ha comunque fatto sentire il suo peso, facendo arrivare non pochi turisti, incuriositi da tutto questo. 

Lo stesso è stato per Torino, in occasione delle Olimpiadi Invernali. Vorremmo dire che la stessa cosa vale per Roma e il suo Giubileo, ma purtroppo non è stato così. Certo le strutture ricettive, hanno dovuto compiere un passo importante, quello di sapersi adeguare a una clientela non omogenea, in cerca di offerte diverse. Se da una parte c’erano quelli che credono nella tariffa fissa, altri vanno alla ricerca dell’offerta vantaggiosa. Come può una struttura rispondere a entrambe le esigenze senza però perdere di vista i suoi guadagni? Lo approfondiremo di seguito. 

Il caso di studio

Franco Grasso per spiegare tutto questo ci propone un suo caso di studio che appare molto singolare. Si tratta di una struttura ricettiva di Milano, una città che tanto per affari, quanto per piacere, attira moltissimi turisti ogni anno. Basta pensare alle giornate della moda, ma anche ai saloni dei settori commerciali e moltissimi altri eventi che nell’anno accendono i riflettori su questa città.

La struttura alberghiera presa in esame nel suo periodo di maggiore affluenza, vedeva un’occupazione ferma al 58%. Una percentuale effettivamente molto bassa, che ovviamente spingeva il gestore a voler fare qualcosa per incrementarla. Di contro si notava come nei periodi in cui la struttura proponeva una certa scontistica le prenotazioni subivano una vera e propria impennata. Purtroppo però, per la maggior parte dell’anno tali scoutistiche non erano applicate perchè la stessa struttura voleva restare fedele alla sua offerta. 

Un processo questo, favorito da una fetta di clientela che voleva una tariffa che fosse sempre la stessa, anche se meno conveniente di altre. Un punto di vista, questo, che dovrebbe essere ormai superato, considerando il mercato alberghiero attuale, che richiede agli albergatori una certa flessibilità. 

Sapersi adeguare al mercato

Il mercato alberghiero attuale non è di certo semplice da gestire e i gestori delle strutture alberghiere lo sanno bene. I viaggiatori si dividono in 2 gruppi, da una parte coloro che sono alla ricerca di una tariffa che sia fissa e dall’altra chi va alla continua ricerca del vero affare. Quest’ultimo gruppo è probabilmente figlio anche della crescente tendenza alla prenotazione online tramite piattaforme specializzate. 

In tale prospettiva, l’unica cosa che può fare la struttura alberghiera in questione è sapersi adeguare al mercato, gestendo le esigenze di clienti diversi, in maniera completamente diversa. Se da una parte ci sono i canali di prenotazione tradizionali, per cui è possibile mantenere sempre la stessa tariffa, ovviamente seguendo l’andamento delle stagioni, dall’altra occorre lavorare sul canale online. 

Cosa vuol dire questo? Che ad esempio, a chi prenota online è possibile offrire, in maniera fissa, una piccola percentuale di sconto (in genere il 10%), invogliando il cliente a scegliere la propria struttura invece che un’altra. 

Un albergo, un B&B, ma anche un affittacamere deve fare i conti con un mercato attuale in continuo cambiamento, che ha bisogno di tariffe flessibili che siano in grado di accontentare una fetta di clientela molto più ampia. Solo riuscendo ad applicare una certa flessibilità sui prezzi, sarà possibile veder impennare il proprio fatturato. Senza dimenticare la stipula di tariffe su misura per alcune tipologie di clienti piuttosto che per altri. 

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